La Battaglia di Lepanto nella Sala Regia del Vaticano

Flotte contrapposte a Lepanto Vasari RED

Il 7 ottobre 1571, la flotta cristiana ottenne una schiacciante vittoria sulla flotta turca nei pressi di Lepanto. Il Papa San Pio V, che tanto si era prodigato nella lotta contro l’Islam, volle immortalare nella Sala Regia in Vaticano, dove i Pontefici ricevono le delegazioni diplomatiche dei Capi di Stato, questo grandioso evento. Pio V scelse come esecutore dell’opera Giorgio Vasari. L’artista aretino giunse a Roma il 23 febbraio del 1572. Sulla parete ovest della sala Regia, nello spazio compreso fra la porta che conduce alla cappella Sistina e la porta che immette alla Scala Regia, Giorgio Vasari raffigurò l’affresco della fase preparatoria della Battaglia di Lepanto e, in un altro affresco, lo scontro tra le due flotte.

L’impero Ottomano, nel secolo XVI, dopo avere occupato Costantinopoli, Belgrado e Rodi, aveva il dominio sul Mar Mediterraneo e minacciava tutta la cristianità. Il 20 maggio 1571 venne firmata la Lega Santa contro i Turchi, grazie all’instancabile tenacia di Papa Pio V. Aderirono alla Lega Santa il regno di Spagna, la repubblica di Venezia, lo Stato Pontificio e altri stati italiani. A capo della Lega Santa vi era Don Giovanni d’Austria, comandante degli spagnoli e figlio illegittimo di Carlo V.

Domenica 7 ottobre 1571, Don Giovanni d’Austria fece schierare le proprie navi, pronte per la battaglia. Nell’affresco possiamo notare alla nostra sinistra la flotta cristiana e, a destra, la flotta turca disposte una di fronte all’altra. Al centro erano schierate le sei galeazze veneziane dotate di poderosi cannoni.

Al di sotto della flotta cristiana, in primo piano, sono rappresentate tre figure abbracciate, simbolo della santa Lega: la figura centrale è la Chiesa, in abito sacerdotale, con la corona del Triregno sul capo, le chiavi nella mano sinistra e, ai suoi piedi, l’agnello di Dio. Alla sua destra, una giovane donna in abito guerriero rappresenta la Spagna, che da la mano alla repubblica di Venezia, rappresentata da una donna con i tipici abiti del Doge veneziano.

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Sul lato opposto, sotto la flotta turca, appaiono altre tre figure, personificazioni del Timore, della Debolezza e della Morte. Esse sono atterrite dalla presenza di uno scheletro con la falce. Al di sopra dei personaggi della Lega Santa alcuni angeli recano palme e corone di fiori, mentre al di sopra dei turchi appaiono demoni che rovesciano un vaso contenente tutti i mali. Al centro in primo piano, in un’edicola contornata da tre angeli, si vede una mappa raffigurante la zona del golfo di Patrasso, luogo dell’imminente battaglia.

Questo affresco è un esempio di pittura mista, in quanto rappresenta fatti storici dettagliatamente ricostruiti, insieme a figure allegoriche frutto della sensibilità dell’artista e del committente. Le due flotte appaiono quasi identiche, si vuole sottolineare che la vittoria fu concessa ai cristiani solamente da Dio e non fu determinata da una maggiore capacità bellica rispetto al nemico islamico.

Battle of Lepanto 2 Vasari (2)
Sulla stessa parete ovest, tra la porta che conduce alla Sagrestia Pontificia e quella che introduce nella Scala Regia, il Vasari rappresentò nella sua crudezza lo scontro navale tra la flotta cristiana e quella ottomana. Nel centro è rappresentato lo scontro tra le navi, alcune imbarcazioni stanno per affondare, il mare è cosparso di uomini che cercano di mettersi in salvo e si vedono vari cadaveri che galleggiano. La battaglia si svolge anche in cielo, ecco da una nube apparire le schiere celesti, in prima linea Cristo con un fulmine in mano, seguito da San Pietro (con la spada, ma anche con le chiavi) e da San Paolo. Sul lato sinistro di Cristo, San Marco, patrono di Venezia, e san Giacomo, patrono della Spagna. In loro compagnia un gran numero di Angeli con dardi e saette.

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Dall’altro lato, in cielo al di sopra dei turchi, ci sono demoni che fuggono, portando con se Maometto. Nell’angolo in basso alla nostra sinistra, sotto l’armata cristiana, una donna siede su un gran numero di turchi prigionieri, poggia il piede destro su un turbante, con la sinistra i abbraccia alla Croce e innalza il Calice e l’Ostia, si tratta della figura allegorica della Fede. É grazie alla Fede che è avvenuta la Lega Santa tra Stati come Venezia e la Spagna, tra loro antagonisti, ed è sempre per la fede che il Cielo si mobilita contro il Demonio e lo sconfigge.