Il pensiero della Chiesa sulle rivelazioni private


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Per comprendere la prassi della Chiesa sulle rivelazioni private riportiamo le parole dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, in un’intervista concessa a Vittorio Messori, pubblicata poi in un libro dal titolo “Rapporto sulla fede”.

Così si espresse il cardinale:

Nessuna apparizione è indispensabile alla fede, la Rivelazione è terminata con Gesù Cristo. Egli stesso è la Rivelazione. Ma non possiamo certo impedire a Dio di parlare a questo nostro tempo, attraverso persone semplici e anche per mezzo di segni straordinari che denuncino l’insufficienza delle culture che ci dominano, mascherate di razionalismo e di positivismo. Le apparizioni che la Chiesa ha approvato ufficialmente… hanno un loro posto preciso nello sviluppo della vita della Chiesa nell’ ultimo secolo. Mostrano, tra l’altro, che la Rivelazione – pur essendo unica, conclusa e dunque non superabile – non è cosa morta, è viva, vitale. Del resto, uno dei segni del nostro tempo è che le segnalazioni di “apparizioni mariane” si stanno moltiplicando nel mondo…”. Continua il card. Ratzinger: “Uno dei nostri criteri è separare l’aspetto della vera o presunta “soprannaturalità” dell’apparizione da quello dei suoi frutti spirituali. I pellegrinaggi della cristianità antica si dirigevano verso luoghi a proposito dei quali il nostro spirito critico di moderni sarebbe talvolta perplesso quanto alla “verità scientifica” della tradizione che vi è legata. Ciò non toglie che quei pellegrinaggi fossero fruttuosi, benefici, importanti per la vita del popolo cristiano. Il problema è quello della valutazione della vitalità e dell’ortodossia della vita religiosa che si sviluppa attorno a quei luoghi. A conferma di questo viene riportato che i monsignori della curia romana chiesero al papa Pio XII cosa dovessero decidere circa i fatti delle Tre Fontane: Il Santo Padre rispose: “Ma che cosa dobbiamo decidere? Non si fa del bene? Non si prega? Non ci sono ravvedimenti? Non si accomodano matrimoni? E allora lasciamo che la Madonna faccia quello che noi non sappiamo fare”.

Riportiamo su questo argomento anche la testimonianza del compianto Cardinal Vicario di Roma, Ugo Poletti. Riferendosi alle apparizioni alle Tre Fontane, diceva:
“Abitualmente si chiede: “Ma c’è un riconoscimento ufficiale della Chiesa?”. Questo non è un problema. Non è tanto il problema di un riconoscimento ufficiale, quanto dell’avvenimento in sé che contiene un suo messaggio, un suo valore, un suo significato. “Dio si compiace”, continuava il Cardinal Vicario, “molte volte direttamente o attraverso la Madre sua, di aprire luoghi di incontri dell’umanità sofferente, con lui e con il suo amore. Questo è uno dei luoghi. Si apre dunque una sorgente di grazia alle Tre Fontane presso la Grotta della Apparizione. Questo è importante. Sono lieto di dire queste cose per ringraziare la bontà di Dio che ha voluto apparire qui, all’ingresso di Roma, in un luogo circondato da mondanità, ha voluto aprire una sorgente della sua grazia e del suo amore, onorando e glorificando la Madre sua. Sono lieto di dare questa testimonianza e mi auguro che molti siano invitati a riflettere, a ricercare Dio, non nel clamore, ma a ricercarlo nell’amore, nella bontà, nella misericordia sua, sempre per mezzo di Maria, alla quale il Signore Iddio, in Gesù il divino Salvatore, ha affidato il compito di aprire la Rivelazione agli occhi chiusi di tanti uomini che non vogliono credere. Questo è il valore e il significato del Santuario delle Tre Fontane, la Madonna della Rivelazione.