L’Annunciazione di Maria e di Giuseppe

Ogni anno, il 25 marzo, la Chiesa ci fa sostare, durante la Quaresima, per celebrare solennemente l’Annunciazione dell’Angelo a Maria, esattamente nove mesi prima di Natale. In ogni modo, non si può considerare questo intervallo gioiso come un’interruzione del nostro cammino quaresimale e questo perchè tutti i misteri della vita di Gesù sono tra loro strettamente connessi. L’opera della Redenzione, che culminerà nell’insondabile episodio della Passione, Morte e Risurrezione del Figlio di Dio, iniziò mirabilmente al momento della Sua Incarnazione nel seno della Beata Vergine Maria.

In modo speciale, in questo anno dedicato a San Giuseppe, vogliamo meditare sul grande dono dell’Incarnazione che il Padre ci ha fatto e lo vogliamo fare attraverso lo sguardo puro dell’Augusta Regina e Madre dei cristiani e attraverso gli occhi casti del fedele padre putativo di Gesù.

Se guardiamo da vicino i mosaici della basilica papale di Santa Maria Maggiore, che risalgono al V secolo d.C., vedremo esattamente nell’arco trionfale (che rappresenta il luogo in cui l’uomo incontra il divino e che unisce la Chiesa pellegrina con quella trionfante): l’annunciazione dell’angelo alla Vergine Maria e l’annunciazione dell’angelo a San Giuseppe. Di fronte all’altare, guardando in alto a sinistra, vediamo la Santa Madre di Dio nel momento in cui l’angelo Gabriele le dona il grande annuncio che il Messia, che Israele attendeva, sarebbe finalmente arrivato e che il suo santo grembo sarebbe stato il tabernacolo del Bambino Salvatore. Sì, la Vergine Maria ha dato tutto ciò che poteva per generare l’umanità di Colui che ci ha liberati dalla morte eterna e ha spezzato le catene del peccato ereditate dai nostri progenitori. A conferma di ciò, in questo stesso mosaico, vediamo la Vergine Maria tessere un drappo rosso, segno dell’umanità di Cristo e del suo Sangue redentore. Dopo che Maria Santissima ha detto il suo “sì”, tutta la nostra vita è cambiata per sempre. Come dice San Giovanni Paolo II: “l’Eterno entra nel tempo, il Tutto si nasconde nel frammento, Dio assume il volto dell’uomo” (Fides et Ratio, 12).

La Santissima Trinità ha predisposto dall’eternità, in ogni dettaglio, la venuta del Salvatore, preparando per Lui una madre e un padre: la Vergine Immacolata e San Giuseppe, uomo silenzioso e nascosto, che, dopo Maria Santissima, è la figura più importante in questo evento imperscrutabile. La casta e santa unione di Maria e Giuseppe è stata il nido di puro amore preparato da Dio per ricevere il suo divin Figlio; questo è stato il primo matrimonio cristiano dell’umanità, del quale anche noi beneficiamo. Infatti, facendo parte della moltitudine dei figli di Dio, siamo generati nell’offerta di Cristo sulla Croce che passa per l’offerta di Maria, e sappiamo inoltre che, in quanto membri della Chiesa, siamo affidati al patrocinio del glorioso patriarca San Giuseppe. Dirà il grande dottore della Chiesa, Sant’Efrem, che “colui che è Figlio di Dio si chiama figlio di Davide e figlio di Giuseppe”. Queste parole sottolineano mirabilmente la grandezza di questo santo che ha ricevuto il più grande di tutti gli onori: custodire, educare e proteggere il tanto atteso Messia, “luce per illuminare le genti e gloria del popolo d’Israele” (cfr. Lc 2,32).

Come Gesù ci ha donato Maria Santissima come Madre, allo stesso modo, possiamo sentirci accolti sotto la protezione di quell’uomo santo che Dio ha reso il padre putativo di Suo Figlio. Ecco perché il “sì” di Giuseppe, come quello della Vergine Maria, è andato ben oltre il momento glorioso dell’inizio della vita terrena di Gesù.

Questo fermo coraggio di san Giuseppe fece di lui, dopo la Vergine Maria, il più grande esempio di fedeltà e di abbandono a Dio. Come scrive Papa Leone XIII: “ Tutti i cristiani, di qualsivoglia condizione e stato, hanno ben motivo di affidarsi e abbandonarsi all’amorosa tutela di San Giuseppe: i padri di famiglia, i coniugi, i vergini, i nobili, i ricchi e i poveri” (cfr. Quamquam Pluries).

In questo giorno gioioso e solenne ricorriamo all’intercessione di Maria Santissima e di san Giuseppe, per ottenere la grazia di un rinnovato cammino di fede e perseveranza, soprattutto in questo anno segnato dalla piaga della pandemia. Facciamo in modo che lo stesso Spirito Santo, che coprì con la sua ombra la Vergine Maria e che guidò San Giuseppe, sia sempre al nostro fianco, donandoci i doni e le grazie necessarie perché anche noi possiamo dire ogni giorno il nostro generoso “sì” a Dio.

Vergine Santissima Annunziata, prega per noi.  San Giuseppe castissimo, prega per noi.