Primo sabato del mese: Maria, Madre di Dio e Madre nostra

Our Lady Mother of God

 

Il 4 marzo 2017 ricorre il terzo dei cinque sabati del mese da offrire in riparazione alle offese fatte al Cuore Immacolato di Maria. Questo mese la meditazione concerne la terza blasfemia contro il Cuore Immacolato di Maria: la mancanza di fede sulla divina maternità di Maria che si estende ad ogni uomo.

Chi non ha mai fatto ricorso alla protezione o all’aiuto della Vergine Santissima nelle prove di ogni giorno? La devozione alla Madonna è antica quanto il cristianesimo. Sin dal terzo secolo, i cristiani hanno invocato la protezione di Maria nelle loro difficoltà, usando l’antica preghiera che la designa esplicitamente come Madre di Dio: “Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”.

Maria è la “Theotokos” – Madre di Dio
Dal momento in cui Cristo è stato concepito nel grembo verginale di Maria Santissima, lei diviene Madre di Dio. Sant’Elisabetta è stata la prima a chiamare la Madonna sotto questo titolo, theotokosdicendo, “A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?” (Lc 1,43). Anche noi ripetiamo questo saluto ogni volta che recitiamo l’Ave Maria, “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori…”. Inoltre, in molteplici occasioni nel Vangelo si parla di Maria come della “madre di Gesù” (Gv 2,1; 19,25) e questo conferma il suo ruolo e il suo titolo di Madre di Dio.

Al Concilio di Efeso (431) fu dato alla Vergine Santissima il titolo distintivo di “Theotokos”, “Madre di Dio”. San Giovanni Paolo II spiega questo attributo dicendo, “Proclamando Maria “Madre di Dio” la Chiesa intende, quindi, affermare che Ella è la “Madre del Verbo incarnato, che è Dio”. La sua maternità non riguarda, pertanto, tutta la Trinità, ma unicamente la seconda Persona, il Figlio che, incarnandosi, ha assunto da lei la natura umana” (San Giovanni Paolo II Udienza 27 novembre 1996).

La maternità universale di Maria
La maternità di Maria si estende inoltre a tutta l’umanità. Ai piedi della croce Gesù disse alla madre, “Donna, ecco tuo figlio” (Gv 19,26) e a San Giovanni disse, “Ecco tua madre” (Gv 19,27). Al culmine della missione salvifica di Cristo sulla Croce, Gesù affida Maria e Giovanni l’uno all’altro. Con questo gesto Cristo instaura una relazione familiare tra loro. Maria diviene la madre di Giovanni e lui ne divine il figlio e quindi, fratello di Gesù. Qui San Giovanni rappresenta tutti i discepoli di Cristo e così, in quanto cristiani, anche noi diveniamo i figli di Maria e partecipiamo a questo legame familiare. Attraverso l’accettazione di Maria come nostra Madre sviluppiamo anche una fiducia da figli nel suo aiuto e nella sua protezione. Proprio come bambini impariamo da lei come vivere ad imitazione di suo Figlio.

 

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San Luca ci dice che mentre gli apostoli attendevano la discesa dello Spirito Santo “erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù…” (At 1,14). Come la Vergine Santissima era presente alla nascita del corpo fisico di Gesù, così era presente alla nascita del corpo mistico di Cristo- la Chiesa- a Pentecoste. In questo momento cruciale, Maria ancora accompagna il corpo mistico della Chiesa con la sua presenza e preghiera ed intercede per noi presso suo Figlio per sostenerci nel nostro pellegrinaggio terreno.

Blasfemie contro la maternità della Vergine Santissima verso tutti gli uomini.
•    Maria è solo la Madre dell’uomo Gesù;
•    Il dubbio che Maria sia Madre di Dio;
•    Non accettare che la maternità di Maria si estenda anche a noi;

Riparare alle blasfemie contro la divina maternità di Maria
Meditare la seguente preghiera di Sant’Alfonso Maria de Liguori: “O Maria non mi proibite il potervi chiamare la madre mia. Questo nome tutto mi consola, m’intenerisce, e mi ricorda l’obbligo che ho d’amarvi. Questo nome mi anima a confidare assai in voi. Quando più mi atterriscono i miei peccati e la divina giustizia, mi sento tutto confortare in pensare che voi siete la madre mia. Permettetemi dunque ch’io vi dica: Madre mia, madre mia amabilissima. Così vi chiamo e così voglio chiamarvi” (Le Glorie di Maria).