


La Bibbia dei Poveri è una raffigurazione artistica che si trova lungo la navata centrale, nel registro decorativo intermedio. Si tratta di una serie di altorilievi in stucco con storie dell’Antico Testamento – sulla parete di sinistra - e del Nuovo Testamento - sulla parete di destra- messe in relazione per opposizione. Mentre nel registro superiore, abbiamo ammirato i profeti, ossia coloro che preparano la venuta del Messia, ora siamo proprio di fronte a Lui, a colui che incarna in sé il senso di tutte le profezie, Gesù Cristo e alla svolta che Egli conferisce alla storia d’Israele. È in questo registro che viene rappresentata la Biblia Pauperum, la Bibbia dei poveri, ossia episodi della Sacra Scrittura che narrano scene della vita di Gesù messe in relazione con vicende specifiche dell’Antico Testamento considerate prefigurazione e anticipazione di Cristo.
Ogni coppia di riquadri, in sintesi, fa comprendere come l’Antico Testamento sia prefigurazione del Nuovo e il Nuovo compimento dell’Antico. Inoltre, l’iconografia evidenzia il legame tra la vita di Cristo e quella della Chiesa, Sua sposa. Le scene da rappresentare furono scelte sotto la direzione di Virginio Spada per imitare l’impianto iconografico dell’antica Basilica costantiniana. Disegnati da Alessandro Algardi, i rilievi vennero realizzati da scultori coevi tra il 1648 e il 1649. In origine avrebbero dovuto essere dei modelli da sostituire con rilievi bronzei, i quali però, evidentemente, non subentrarono mai.